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Ratto (Rattus rattus).
I topi nocciono alle radici dei vegetali in giardino, alle provviste in cantina o in magazzino, e trasmettono la leptospirosi. Ecco i sistemi per liberarsene

Escludendo le “pantegane” (i topi di fogna o ratti) tipiche delle città, esistono numerose specie di topo, da quello domestico o comune a quello selvatico o di campagna, dalle arvicole ai toporagni. Tutte gravitano attorno a zone abitate dall’uomo con spazi verdi, sia all’esterno sia all’interno di edifici e manufatti. Tutti sono terrorizzati dalla presenza fisica dell’uomo o degli animali domestici maggiori, scappando velocemente.

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Pantegana (Rattus norvegicus).

4 specie di topi

  • Il topo comune misura 20 cm, di cui la metà circa sono di coda, e pesa 10-25 g; ha un pelo corto e lucente, dal brunastro al nero, su tutto il corpo, tranne zampe, orecchie, coda e punta del muso, che sono quasi del tutto glabre e di colore grigio-rosato.
  • Il topo selvatico o topolino di campagna è lungo circa 18 cm coda inclusa (circa la metà), e pesa 18 g; ha pelo marrone-brunastro chiaro con parti ventrali e zampe bianche, occhi grandi e neri, orecchie arrotondate, glabre e membranacee, e zampe posteriori molto più lunghe di quelle anteriori.
  • Le arvicole sono lunghe 30-32 cm, di cui 11 cm sono di coda, e pesano circa 120 g; hanno pelo lungo e folto, sericeo, da grigio scuro a bruno-rossiccio, con presenza di grigio sulla groppa e ventre chiaro; la testa è grossa e arrotondata, con muso tozzo e corto, occhi piccoli e neri, orecchie piccole, a semicerchio, nascoste dal pelo.
  • I toporagni misurano 5,5-8,2 cm di lunghezza e pesano 5-12 g; hanno pelo vellutato marrone scuro (più chiaro nei giovani) con ventre pallido; la testa è allungata con piccoli occhi, naso lungo, mobile e appuntito e denti dalle punte rosse.

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    Ratto (Rattus rattus).

Che cosa attaccano i topi

In giardino, oltre a cibarsi dei frutti caduti e di residui di cibo, i topi possono aggredire le giovani piante legnose, rosicchiando la corteccia e le radici. Le arvicole prediligono le radici delle piante di carciofo.

All’interno di edifici e manufatti (fienili, capanni, magazzini e cantine) cercano cibo e rifugio, rodendo le scorte alimentari (topi e topolini preferiscono noci e nocciole, ma anche cereali, legumi secchi e perfino cioccolata e crocchette per cani o gatti), bulbi e tuberi in conservazione d’inverno, e facendo il nido in scatole e pagliericci, con conseguente sporcizia.

Che danni provocano

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Topo comune (Mus musculus).

I topi gradiscono le giovani radici, la corteccia tenera e le gemme inserite al colletto, rosicchiando le piante legnose giovani fino a morte. La presenza dei topi è segnalata nei pressi da fori nel terreno, del diametro di 4-5 cm, che possono confluire in gallerie.

Nei manufatti devastano le provviste alimentari che contaminano con le feci, i tuberi conservati che danneggiano fino alla marcescenza, e gli oggetti come scatole, sacchetti, paglia ecc. che rosicchiano e imbrattano. Obbligano a eliminare i materiali con cui sono venuti a contatto.

Possono contaminare anche le acque di vasche e laghetti (e tutte quelle non correnti) con l’urina che può contenere il batterio della leptospirosi, che infetta l’uomo e gli animali domestici (cane e gatto) attraverso ferite sulla pelle, causando gravi danni alla salute.

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Topolino di campagna (Apodemus sylvaticus).

Quando i topi fanno danni

Le giovani piante vengono attaccate in inverno, perché è il momento in cui vengono messe a dimora, e perché scarseggia altro cibo.

Nei manufatti possono agire in ogni stagione, in base alla disponibilità di alimento.

In genere non vanno in letargo.

Come si prevengono i topi

La prevenzione (e il rimedio) migliore consiste nel procurarsi un gatto, anche ben pasciuto, perché mantiene l’istinto predatorio.

È bene tenere puliti il giardino, i manufatti annessi e l’abitazione, eliminando ogni possibile cibaria e ripulendo il terreno dal fogliame (rifugio per l’animaletto). Controllare che non esistano feritoie (bastano 2-3 cm) di accesso all’interno dell’abitazione.

Come si combattono i topi

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Arvicola (Microtus).

Valutare la scelta del sistema di lotta in base alla presenza di bambini o animali domestici diversi dal gatto (cani, conigli ecc.). Se ci sono, è preferibile avvalersi delle trappole a molla o a scatto (vedi dopo), di quelle adesive pronte all’uso e delle colle (vedi dopo), entrambe prive di sostanze velenose, disponendole sulle rotte preferite dai roditori: lungo muri perimetrali o mobilio pieno, e sulla soglia o all’interno delle tane. Ultimamente esistono in commercio anche topicidi a base di sostanze chimiche efficaci sui roditori ma a bassa tossicità per gli animali domestici: in caso di ingestione accidentale, dovrebbero solo provocare sonnolenza, facilmente risolvibile dall’intervento del veterinario.

Se non ci sono bambini o animali si possono utilizzare le tradizionali esche topicide, che contengono sostanze altamente tossiche attive su tutti gli animali a sangue caldo. I topicidi non vanno mai maneggiati a mani nude: basta utilizzare un paio di guanti da lavoro, un barattolino per estrarre e versare quelle pellettate o un bastone per spostarle nei punti poco accessibili. Tutte le esche vanno occultate mediante gli appositi contenitori di sicurezza in vendita con il prodotto, che impediscono contatti accidentali. Ogni 3-5 giorni bisogna verificare il consumo e/o l’integrità delle esche, reintegrandole o sostituendole. Se la collocazione è in esterni attorno agli edifici, i topicidi devono essere resistenti agli agenti atmosferici. La confezione, se non interamente utilizzata, va conservata ben richiusa per evitare l’umidità e in luogo sicuro e inaccessibile. I risultati migliori si ottengono cambiando frequentemente tipo, formato e composizione del topicida.

Attenzione: leggere attentamente l’etichetta per utilizzarla in modo corretto, efficace e senza pericolo.

In commercio si trovano anche esche biologiche, a base di sostanze naturali poco tossiche: pur essendo meno pericolose rispetto a quelle chimiche, è sempre bene proteggere anche queste per renderle inaccessibili a bambini e altri animali.

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Toporagno (Sorex araneus).

Come si combattono le pantegane e i ratti

I roditori, in particolare i ratti, sono animali timidi e sospettosi, specialmente in caso di nuovi oggetti che appaiono nei loro territori, come trappole, esche e contenitori per esche. I roditori hanno bisogno di tempo per acquisire familiarità con il nuovo, soprattutto con cibi nuovi. Pertanto è normale che debba trascorrere un po’ di tempo dopo che le esche rodenticide siano state piazzate prima che i roditori inizino a nutrirsene. Questo sospetto nei confronti di nuovi oggetti si chiama “neofobia“.

Tempo permettendo, i punti esca (cioè le scatole protettive) possono essere posizionati qualche tempo prima dell’inizio del trattamento rodenticida vero e proprio, utilizzando del cibo appetibile per i ratti. Ciò può aiutare a superare l’iniziale riluttanza dei ratti a entrare nei contenitori per esca e ad alimentarsi al loro interno.

Quando si applicano le esche rodenticide bisogna sempre minimizzare l’accesso di animali non bersaglio a queste esche, per esempio avvalendosi di esclusivi contenitori per esche a prova di manomissione. Tuttavia, si è scoperto che i roditori, soprattutto i ratti grigi, sono riluttanti a entrare in questi contenitori per esche e ciò può estendere notevolmente la durata dei trattamenti rodenticidi.

Pertanto, è un buon approccio proteggere le esche con materiali naturali rinvenuti nei siti di trattamento, purché in questo modo possano essere fatti posizionamenti sicuri, appropriati e corretti. Quest’approccio è più efficace, riduce la durata del posizionamento delle esche e minimizza il rischio di avvelenamento primario (cioè che altri animali trovino e mangino l’esca) e secondario (cioè che altri animali mangino i roditori avvelenati) per le specie non bersaglio. In molte circostanze, se non si trovano coperture naturali e sicure per le esche, devono essere utilizzati gli appositi contenitori per esche.

Dove mettere le esche per pantegane e ratti

Nella maggior parte dei casi i ratti grigi non vivono all’interno degli edifici, bensì arrivano da tane vicine per trovare le risorse di cui hanno bisogno, come cibo e acqua, all’interno degli edifici. Di conseguenza è importante perlustrare a fondo un luogo infestato, sia all’interno che intorno agli edifici, per identificare i segni di infestazione e posizionare le esche vicino a dove i roditori stanno vivendo. In tal modo, i roditori avranno accesso alle esche più facilmente, e i trattamenti potranno essere conclusi in modo più rapido, rispetto a quando le esche sono posizionate solo accanto o all’interno degli edifici infestati.

Introdurre un’esca rodenticida appropriata direttamente nel sistema delle tane dei ratti può essere un rapido ed efficace metodo di controllo. Raramente si potrà effettuare una veloce ed efficace eliminazione delle infestazioni mediante posizionamento di esche solo all’interno degli edifici.

Dove mettere le esche per i topi

I topolini domestici, al contrario, vivono quasi esclusivamente all’interno degli edifici e possono generalmente essere trattati con esche posizionate interamente all’interno di questi. Ciò significa che, nella maggior parte dei casi, le operazioni di controllo dei topi possono comportare meno rischi per la fauna selvatica non bersaglio rispetto a quelle contro i ratti. I topi, inoltre, sono più curiosi e meno diffidenti rispetto ai ratti e non presentano neofobia. Si nutrono facilmente di esche appetibili, ma non si nutrono costantemente in un unico posto. Pertanto si raccomanda di utilizzare piccole quantità di esche e di posizionare un maggior numero di punti esca nelle aree infestate.

Va tenuto presente che i ratti e i topi sono molto prolifici e che le loro popolazioni possono aumentare molto rapidamente. Per evitare l’accumulo di grandi quantità di individui è necessario il monitoraggio regolare dei siti per riconoscere prontamente l’infestazione di roditori. Va da sé che è più facile controllare una piccola infestazione rispetto a quelle più grandi e stabilite: in questo modo verrà utilizzata una quantità inferiore di esca rodenticida.

Esche: come evitare i pericoli per altri animali

La potenziale esposizione alle esche rodenticide può essere controllata o impedita, per esempio, utilizzando contenitori per esche a prova di manomissione o collocando le esche in luoghi chiusi a chiave o in luoghi sicuri per impedirne l’accesso da parte dell’uomo. È importante che nell’esca sia contenuto un amaricante per aiutare a prevenire ingestioni accidentali almeno da parte dell’uomo.

È comunque necessario determinare i potenziali effetti ambientali e individuare le precauzioni necessarie per proteggere la fauna selvatica non bersaglio e l’ambiente in generale. La fauna selvatica non bersaglio da tenere in considerazione include gli animali domestici e da compagnia, altri piccoli mammiferi come talpe e arvicole, donnole, ermellini e rapaci come nibbi reali, gufi, gheppi e falchi. L’avvelenamento primario è la via più probabile di esposizione da parte di animali domestici e da compagnia e piccoli mammiferi. Per limitare tale rischio, occorre posizionare le esche in modo sicuro in posizioni inaccessibili per ridurre il più possibile l’accesso a queste specie non bersaglio.

Ove possibile, è preferibile il posizionamento delle esche nelle tane dei ratti. Inoltre, per aiutare a prevenire il rischio di avvelenamento secondario di rapaci, i roditori morti e moribondi dovrebbero essere ricercati in maniera frequente, rimossi e smaltiti secondo le normative locali.

Occorre anche prendere in considerazione l’impatto potenziale nell’ambiente causato da esche disperse o rimosse dai punti esca soprattutto vicino a corsi d’acqua.

Fra i molti tipi differenti di formulazioni rodenticide (esche in granaglie, miscele di cereali macinati, pellets, blocchi e paste), la formulazione dovrebbe essere scelta a seconda del sito e del tipo d’infestazione di roditori. È necessario utilizzare un prodotto autorizzato unicamente per l’uso per il quale viene applicato. Tutti questi prodotti sono venduti pronti per l’uso e nulla deve essere aggiunto all’esca. Bisogna poi leggere l’etichetta e rispettare tutte le raccomandazioni per l’uso corretto stampate su quest’ultima.

È buona norma posizionare esche e contenitori per esche in posizioni nascoste. I roditori si nutrono più facilmente in tali sedi e le esche hanno meno probabilità di essere manomesse da parte di persone o altri animali. Quando i contenitori per esche a prova di manomissione sono esposti in aree di pubblico accesso devono essere etichettati con parole come: “Veleno“ o “Esca Rodenticida”.

Infine, se il posizionamento delle esche nelle tane dei roditori può essere efficace per ottenere un rapido consumo delle esche da parte degli animali che le occupano, perché è improbabile che gli animali non bersaglio utilizzino tane occupate da roditori, sono comunque necessari controlli frequenti perché le esche possono essere portate all’esterno e, nonostante tutti gli sforzi, può essere difficile recuperare esche non consumate dall’interno delle tane.

Le trappole per topi

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Trappola per topi: il rischio è che la morte dell'animale sia disumana.

Le trappole, sia a scatto che a molla dette “rompi schiena”, aventi lo scopo di catturare e uccidere i roditori, sono utili in talune circostanze. Tuttavia, il loro uso nel rispetto della pietà nei confronti del roditori e dell’efficacia del sistema richiede un alto grado di competenza da parte dell’utente e, se necessario, queste trappole devono essere posizionate in gallerie per evitare impatti negativi sulla fauna selvatica non bersaglio, sugli animali domestici e sui bambini.

Queste trappole possono non uccidere all’istante; quindi dovrebbero essere controllate quotidianamente in modo che gli animali catturati, ma non uccisi, possano essere eliminati umanamente. Tali trappole possono essere efficaci in situazioni dove le infestazioni sono limitate, ma sono economicamente svantaggiose in caso d’infestazioni di grandi dimensioni e disseminate in maniera vasta.

 Le tavole di colla

Sono disponibili anche le tavole di colla o adesive che possono fornire un controllo efficace in alcune circostanze. Come le trappole, tuttavia, possono catturare animali non bersaglio e uccelli e devono essere controllate almeno due volte al giorno.

Difficilmente poi gli utilizzatori inesperti di trappole a colla sanno come eliminare con umanità i roditori catturati sulla superficie adesiva. Per questo motivo, l’Ue mette in guardia dal loro utilizzo.

Topi grandi e piccoli, come liberarsene - Ultima modifica: 2019-05-15T07:14:22+02:00 da Elena Tibiletti