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I lamponi sono facili da coltivare e golosi da mangiare.
Tra i frutti di bosco, il lampone è molto redditizio, ma non è adatto a tutte le zone d'Italia. Con due video, sulla potatura e sui tutori per i lunghi tralci

Coltivato in Europa fin dal XVI secolo, in centinaia di varietà che nel tempo si sono perse, il lampone (Rubus idaeus) è il più amato tra i piccoli frutti estivi coltivabili con facilità in giardino e ai bordi dell'orto.

Il colore è solitamente rosso, ma esistono anche varietà a frutto giallo, meno saporite, e varietà americane a frutto nero (R. occidentalis) o viola (R. neglectus).

Come coltivare il lampone

La pianta è un cespuglio formato da tralci biennali, che si sviluppano ogni anno garantendo un continuo rinnovamento dell’arbusto. Ogni tralcio produce i frutti, una sola volta il secondo anno (varietà unifere) oppure due volte (varietà bifere): le prime fruttificano a giugno-luglio, le bifere tra settembre e ottobre il primo anno e tra giugno e luglio il secondo, garantendo due periodi di raccolta grazie alla compresenza di tralci di uno e due anni d’età.

Per potersi sviluppare bene, la pianta del lampone ha innanzitutto bisogno di una certa altitudine (800-1000 m di quota), perché vuole un clima freddo: le basse temperature invernali determinano la produzione dei fiori e quindi dei frutti.

Necessita di un terreno fresco e leggero, non argilloso né calcareo (semmai è meglio che sia un po’ acido), fertile e ben drenato (tollera però una certa umidità) ma non secco, e di una posizione ombreggiata: proviene infatti dal sottobosco montano e collinare.

Praticamente impossibile tentarne la coltivazione in Meridione, con l’eccezione della montagna oltre i 1000 m, dove va comunque collocato all’ombra. Rispettando queste condizioni, sarà più difficile che la pianta si ammali.

Che si tratti della varietà rossa o di quella gialla, l’arbusto del lampone va concimato ogni anno in autunno, soprattutto con abbondante fertilizzante organico e azotato.

In estate invece necessita di un’irrigazione regolare: circa 30 litri al mese per ogni esemplare, sempre che non piova, fra giugno e agosto. Evitate però gli eccessi: è un arbusto sensibile all’asfissia radicale. Pacciamate il piede degli arbusti, in autunno, con uno strato di foglie cadute o di sostanza organica.

I pali di sostegno per il lampone

  • Le piante di lampone hanno portamento sarmentoso: ciò significa che in fase di sviluppo tendono ad appoggiarsi al terreno, strisciando, o alle strutture che incontrano.
  • Per garantire che la pianta cresca sana e per evitare che le parti più adagiate al suolo possano marcire, viene abitualmente costruito un sistema di tutoraggio che possa aiutare i rami a svilupparsi nella giusta direzione.
  • I tralci vanno quindi sostenuti tramite un sistema di palificazione, o perlomeno una ringhiera o rete di recinzione. In questo video come costruire un sistema di sostegno per i tralci del lampone.
  • Esistono diverse strutture fra cui scegliere, a seconda della grandezza della propria coltivazione, delle piante e anche del proprio gusto estetico.
    L’alternativa più semplice è chiamata “a spalliera”, ed è costituita da semplici assi o pali interrati adeguatamente e collegati fra loro con del filo d’acciaio.
  • Per eseguire una struttura di questo tipo sono necessari: un martello, del filo possibilmente d’acciaio ricoperto, un seghetto e i sostegni. Si possono sfruttare diversi materiali; una buona norma è quella di utilizzare materiale di recupero: fra i materiali di scarto delle falegnamerie è facile trovare semplici assi di legno.
  • È importante che i tutori siano vicino alle piante, ma non troppo da danneggiarne le radici. Prestate attenzione ed effettuate i fori. Un’altra accortezza è di rendere la struttura più gradevole esteticamente disponendo in maniera parallela le varie assi. Per essere sicuri che il filo non ceda e rimanga alla giusta altezza potete effettuare dei fori in cui farlo passare.
  • Interrate i pali per circa 50 cm della loro lunghezza, e ricoprite poi con il terriccio. La struttura deve essere ben solida. Il numero di assi necessarie varia in base alla dimensione dell’area coltivata e al numero di piante. La spalliera semplice è adatta a coltivazioni medio-piccole: in questo caso bastano tre sostegni, due laterali e uno centrale.
  • Legate il filo d’acciaio ben stretto a tutti i pali, partendo da quello centrale. Più stretto riuscite a legarlo, senza ovviamente danneggiare il sostegno, più la struttura è solida e rigida. Il filo dev’essere teso. È bene legarne a più altezze: questo permetterà alla pianta di avere un sostegno durante tutta la fase di crescita. Un’ulteriore accortezza è quella di legare i pali anche a un appiglio esterno.
  • Per aiutare le piante ad allungarsi nella direzione giusta potete legare i tralci con un filo di rafia o uno spago sottile al filo.

La potatura del lampone

In inverno si potano a livello del terreno tutti i tralci che hanno fruttificato nell’estate precedente, perché comunque si seccano una volta esaurita la loro funzione; fanno eccezione quelli di varietà rifiorenti. Recidete il ramo sopra l'ultima gemma della produzione avvenuta. Lasciate intatti i getti robusti dell’anno precedente: produrranno i frutti che, nelle varietà non rifiorenti, appariranno solo al secondo anno di vita. Nelle varietà rifiorenti invece, la prima produzione avviene già al primo anno, sia in giugno, sia in settembre.

Va effettuata ogni anno, ed è importante tenere in mente di che cultivar ci si sta occupando per avere i risultati migliori in fase di raccolta.

La varietà unifera va potata in due fasi: inizialmente si asporta la parte apicale, per facilitarne anche la legatura; successivamente il pollone andrà reciso alla base, in modo da favorire lo sviluppo di polloni nuovi, che fruttificheranno l’anno successivo.

Nel caso delle rifiorenti, è necessario tagliare la parte della produzione precedente: in questo modo si otterrà una seconda fruttificazione nei mesi più caldi dell’anno. La particolarità delle varietà di lampone rifiorente è proprio quella di essere coltivate sia come tali sia come unifere: quello che cambia è proprio la potatura, che permette di ottenere una o due raccolti nell’arco di 12 mesi.

La rimozione dell’intero pollone non darà, ovviamente, lo sviluppo dei frutti in primavera, mentre la sola asportazione della parte apicale permetterà alla pianta di fruttificare nuovamente nell’arco di poco tempo.

Ecco il nostro video sulla potatura del lampone.

Quali varietà scegliere

Tra le varietà di lampone da tenere presente ci sono 'Polka' e 'Himbo Top'; interessanti anche le gialle e insolite 'Golden Bliss' e 'Poranna'.

Il tayberry, simile al lampone, è un ibrido di origine scozzese. Pianta vigorosa e produttiva, abbastanza rustica, facile da coltivare, inizia a produrre dal mese di luglio fino a fine estate. Forma un frutto allungato, di colore rosso intenso, brillante e di sapore gradevole. Le bacche sono ottime per la produzione di distillati, succhi e gelatine, ma vanno bene anche per il consumo fresco o surgelate.

Anche il boysenberry è un ibrido mora-lampone, produce un frutto grosso, soffice, profumato, molto aromatico, di grande effetto ornamentale e di facile coltivazione. Ottimo per sciroppi, marmellate e succhi.

Per approfondire

LAMPONE
sul balcone, in terrazzo, in giardino
28245 - Ultima modifica: 2019-07-19T17:19:32+02:00 da Elena Tibiletti
LAMPONE: frutti di bosco facili da coltivare - Ultima modifica: 2019-07-24T07:23:00+02:00 da Redazione Passione In Verde