clivia
La clivia regala una fioritura splendida e durevole.
La clivia è una pianta molto decorativa sia per le foglie sia per i fiori. Ecco come coltivarla e soprattutto farla rifiorire

La clivia (Clivia miniata, della famiglia delle Amarillidacee) fa parte delle “piante della nonna”, cioè di quelle specie tanto di moda all’inizio del secolo scorso – grazie alle sue forme tendenzialmente liberty – ma poi dimenticate a partire dagli anni ’70, sostituite da nuove piante provenienti da Paesi esotici. Bella (e facile) com’è, però, la clivia è ritornata alla ribalta negli ultimi anni, sempre più spesso proposta da garden center e fioristi.

Di sicuro è la pianta ideale per chi è alle prime armi in fatto di verde e, tra le piante perenni, è una delle più decorative, soprattutto quando è in fiore.

Acquistate esemplari con molti fiori ancora in boccio: ne potrete godere molto più a lungo; meglio ancora se intravvedete tra le foglie una seconda infiorescenza già pronta... Può anche rifiorire negli anni successivi: fatela “stare stretta”, al fresco e all’asciutto in inverno, e concimatela con fertilizzanti potassici da marzo ad agosto. Vive anche 20 anni.

Il nome trae origine dal naturalista Lindley che la dedicò a Lady Clive, duchessa del Northumberland. Viene chiamata anche ‘giglio sudafricano’.

Com’è fatta la clivia

Erbacea perenne priva di fusto, ha foglie nastriformi, larghe 5-6 cm e lunghe fino a 40 cm. Ha dimensioni contenute (circa 50 cm di altezza e diametro) e le foglie sono carnose, arcuate, di un bel verde scuro.

Dal centro delle foglie, nel periodo di dicembre-gennaio, spunta uno stelo che porta un’ombrella di 10-20 fiori a imbuto. Lo stelo fiorale è alto fino a 30 cm, con l’infiorescenza apicale formata da numerosi grandi fiori a tromba di colore arancio o rosso (gialli o crema nelle cultivar più moderne), che durano per parecchi giorni.

A sfioritura avvenuta, tagliate lo stelo dell’infiorescenza, in modo che non si formino i semi: lo sforzo impedirebbe alla pianta di fiorire l’anno successivo.

Dove si coltiva

  • In natura si trova in Sud Africa. La clivia vive in vaso, di plastica, di diametro 16 cm per una singola pianta. Ogni 4-5 anni si può rinvasare in un contenitore di una misura in più; per fiorire deve stare in un vaso piuttosto stretto. Il substrato deve essere composto da metà torba e metà terra da giardino oppure terriccio universale con una manciata di perlite, una di torba e una di humus. È necessario un ottimo drenaggio sul fondo del vaso.
  • Vuole un’esposizione abbastanza luminosa, meglio se non verso sud e comunque senza raggi solari diretti: questa pianta non ama gli spostamenti. La temperatura ideale è compresa fra 20-25 °C, mal sopporta il calore eccessivo e l’aria secca dovuta al riscaldamento. In inverno preferisce 10-12 °C (che servono per il necessario riposo e la successiva fioritura). Ama stare all’aperto da maggio a settembre, a mezz’ombra; nei restanti mesi deve vivere in un luogo fresco, senza riscaldamento. Nelle zone a clima invernale mite si può piantare anche in giardino, in aree di ombra luminosa e in terreni umidi e torbosi con frequenti irrigazioni.
  • L’acqua deve essere pochissima d’inverno a riposo (mezzo bicchiere ogni 15 giorni), aumentandola alla ripresa vegetativa e in fioritura (un bicchiere a settimana). La fioritura richiede abbondanti annaffiature, ma solo quando il terriccio si è asciugato: la clivia teme i ristagni idrici.
  • La clivia va concimata ogni 7 giorni da marzo ad agosto, con fertilizzante liquido ad alto tenore di potassio (K).
  • Tagliate le infiorescenze dopo la sfioritura, per non sforzare la pianta e recuperarne la bellezza, ma continuate a bagnarla regolarmente e concimarla. Eliminate le foglie secche.
  • Si moltiplica per divisione dei getti basali (i semi, se prodotti, difficilmente sono fertili) che, in genere, appaiono dopo la fioritura: attendete che questa termini completamente per procedere alla divisione.
  • Per la bellezza del fogliame pulite le lamine, una volta al mese, con una spugna umida, sostenendole con la mano.
  • Gradisce le vaporizzazioni della chioma, a giorni alterni, con acqua non calcarea per non lasciare antiestetiche strisce bianche.
  • Alla fine dell’estate mandate la pianta a riposo per indurre la fioritura: dall’inizio del riposo alla comparsa dei fiori passeranno circa due mesi, quindi potete decidere quando averla in fiore. In genere il momento giusto è in ottobre-novembre, per ottenere i fiori tra Natale e Carnevale, oppure si posticipa a gennaio per avere i fiori a Pasqua. Rinvasatela, sospendete annaffiature e concimazioni, e spostatela in un luogo fresco e poco luminoso, a 10 °C. Se la pianta è in buona salute, dopo 45-60 giorni spunterà lo stelo fiorale. Aspettate che si sia sviluppato in altezza, poi spostate la pianta in casa, riprendendo le cure solite.

Malattie e parassiti della clivia

  • Se la base della pianta si macchia di nero e diviene molle, è un eccesso d’acqua.
  • Se appaiono macchie brune sulle lamine, che non confluiscono ma rimangono ben definite, sono bruciature da sole.
  • Se si notano macchiette bianche lanose sulle foglie, spesso localizzate alla base, tra una foglia e l’altra, sono le cocciniglie cotonose.
  • Se le foglie sembrano rattrappite e appassite, è la carenza d’acqua.
Clivia: fiori arancioni in casa - Ultima modifica: 2019-10-23T07:10:09+02:00 da Redazione GI