calendario celtico
Nel 1999 il Comune di Bernate Ticino (Pv) ha realizzato, nel Parco del Ticino presso la lanca di Bernate, un calendario celtico su un dosso presso l’argine del fiume.
Nel calendario celtico i Druidi assegnarono un albero a ogni periodo dell’anno, il cui nativo assumeva le caratteristiche della pianta. Leggete per credere…

Come sarà il prossimo anno? Sarebbe bello avere la sfera di cristallo e poter dire: “un anno meraviglioso, ricco di soddisfazioni e felicità per tutti”… Tornando con i piedi per terra, limitiamoci ad augurare a tutti un anno migliore del precedente! Al di là del buon auspicio, però, come ogni anno sapremo solo alla fine se sarà effettivamente stato un buon anno…

Questa incertezza che attanaglia noi “moderni”, nonostante gli strumenti a disposizione per dare sicurezze alla nostra vita, permeava a tanto maggior ragione tutti i popoli dell’antichità. Provate a immaginare cosa fosse vivere senza alcuna conoscenza scientifica, in balia degli eventi naturali che allora apparivano inspiegabili

Logico quindi che gli antichi cercassero di spiegare la realtà attraverso l’osservazione di quanto li circondava, e in particolare della natura: il cielo con i suoi pianeti e astri grandi e piccoli, gli animali e le piante, tutto ciò che avevano a disposizione veniva utilizzato per capire gli avvenimenti e anche gli uomini.

Calendario celtico, lo zodiaco del passato

Un migliaio di anni prima di Cristo, nel Nord Europa fu l’osservazione continua degli alberi, possenti vegetali che simboleggiavano la solidità e la fecondità, a spingere i Celti verso l’elaborazione di una corrispondenza tra l’essenza delle specie arboree e un determinato periodo dell’anno, applicando le virtù dell’albero a quanti nascessero nel lasso di tempo governato da quella specie.

Una specie di zodiaco ante litteram, se vogliamo, e che, come i nostri segni zodiacali, può essere accettato come oro colato da chi ci crede o ritenuto semplicemente un divertissement, giusto per passare il tempo.

E se poi, leggendo, con stupore ci si riconosce effettivamente nel profilo corrispondente? Vorrà dire che l’antichissima ma attenta osservazione del mondo circostante per descrivere i caratteri funziona, in barba alle moderne correnti psicologiche spesso create a tavolino…

Betulla – Beth - B

Betulla calendario celtico
Betulla
  • Periodo: 25 dicembre-20 gennaio
  • Cosa simboleggia: sacrificio, purificazione, conoscenza, saggezza. Sacra alla dea Brigit.
  • Il carattere della persona: apparentemente fragile e sempre sul punto di cedere, è però in grado di resistere alle avversità della sorte, anche se ha bisogno di sostegno e conforto da parte di chi le sta intorno. Se appoggiata dai propri cari è capace di grandi gesti nei loro confronti. Negli anni, fatto tesoro delle esperienze, impara ad affrontare gli eventi con maggiore imperturbabilità.
  • Com’è e come si coltiva: la betulla è un elegante e leggero albero, tipico del Nord Europa, dalla corteccia bianca e liscia, screziata di scuro. Raggiunge i 25 m d’altezza, per un diametro di 15 m. Le foglie a cuore sono lucide e color verde brillante. Richiede molto spazio, climi freschi ed è inadatta alle coste. Necessita di terreno acido, anche povero o sassoso, meglio se leggermente umido.

Sorbo – Luis - L

Sorbo degli uccellatori calendario celtico
Sorbo degli uccellatori
  • Periodo: 21 gennaio-17 febbraio
  • Cosa simboleggia: rinascita, protezione contro le negatività.
  • Il carattere della persona: leggera e ottimista, affronta le difficoltà della vita senza farne una tragedia. Tende a sentirsi superiore, a meno che abbia vicino qualcuno che la riporti alla realtà, che sopporta senza grande fatica perché se la fa scivolare addosso. Attenzione all’incostanza, che può portare ad abbandonare situazioni, progetti e persone.
  • Com’è e come si coltiva: il sorbo degli uccellatori (Sorbus aucuparia) ha crescita lenta e grande longevità (fino a 120 anni). Alto fino a 10 m, ha foglie composte da numerose foglioline leggere e fiori bianco-crema tra maggio e luglio. I frutti sono pomi piccoli, di colore arancione, in grappoli. Non teme il gelo, ma non sopporta il caldo afoso. Desidera suoli profondi, freschi e fertili, ed esposizioni soleggiate ma ventilate.

Frassino – Nion - N

Frassino calendario celtico
Frassino
  • Periodo: 18 febbraio-17 marzo
  • Cosa simboleggia: protezione contro le negatività, propiziamento della buona sorte.
  • Il carattere della persona: elastica e flessibile, si adatta di buon grado a diverse situazioni senza scomporsi più di tanto. Rappresenta un punto di riferimento per la vita familiare e tende a lanciarsi in aiuto dei più deboli, ma anche nelle cause perse in partenza. Sa comunque farsi rispettare con autorevolezza.
  • Com’è e come si coltiva: il frassino maggiore (Fraxinus excelsior) raggiunge un’altezza di 30 m, ha portamento slanciato ed elegante, grazie alle grandi foglie composte. La fioritura, in marzo-aprile, è insignificante; il frutto è una samara. Necessita di ampi spazi. Resiste al freddo intenso ed è indifferente ai venti gelidi o salmastri e all’inquinamento urbano. Preferisce il pieno sole o la mezz’ombra. Richiede un terreno ricco, ben drenato e molto profondo, non asciutto né sassoso.

Ontano – Fearn - F

Ontano calendario celtico
Ontano
  • Periodo: 18 marzo-14 aprile (tranne 21 marzo)
  • Cosa simboleggia: albero dell’Immortalità (il suo legno, immerso in acqua, diventa incorruttibile), conferisce preveggenza, assicura protezione spirituale.
  • Il carattere della persona: poco espansiva e per nulla appariscente, osserva in silenzio e prende posizione solo se costretta. Analizza le situazioni ed è capace di grande introspezione. Se si riesce a fare breccia e conquistare la sua fiducia può manifestare grandissima empatia. A causa dell’immobilismo e della discrezione, rischia di perdere molte occasioni.
  • Com’è e come si coltiva: l’ontano nero (Alnus glutinosa) è alto fino a 25 m, ha chioma folta, data da foglie tondeggianti, con apice arrotondato e margine seghettato. Le infiorescenze maschili e femminili, insignificanti, compaiono prima delle foglie. Non teme il freddo né il caldo. Ha crescita veloce ma vita non molto lunga (50 anni al massimo). Preferisce posizioni soleggiate e terreni poveri, ma intrisi d’acqua. Necessita di annaffiature per tutta la vita se il substrato non trattiene l’acqua.

Salice – Saile - S

Salice calendario celtico
Salice
  • Periodo: 15 aprile-12 maggio
  • Cosa simboleggia: legato alla dea Luna e all’acqua.
  • Il carattere della persona: dolce, sensibile, schiva, accogliente e altruista, rischia di essere maltrattata dalle persone o dalla vita, nei confronti delle quali ha poche difese. Rimane tenacemente attaccata ai propri cari e alle abitudini, si rattrista molto se è costretta ad abbandonarle ma poi, insospettabilmente, reagisce subito tornando al presente della propria vita in maniera propositiva. Può essere permalosa.
  • Com’è e come si coltiva: il salice bianco (Salix alba) può toccare i 30 m d’altezza, con una chioma elegante, color verde cenere, formata da foglie lanceolate e strette, pelose sulla pagina inferiore. È una pianta dioica e la fioritura, in marzo, libera fiori piumosi chiamati “gattici”. Rustico e frugale, allevabile anche a cespuglio, resiste al freddo e al caldo. Il suolo ideale è umido, anche poco drenato, mediamente fertile, abbastanza sciolto. Non bisogna mai far asciugare il terreno. Predilige il sole, ma vive anche all’ombra. Tollera ogni genere di potatura.

Biancospino – Hath - H

Biancospino calendario celtico
Biancospino
  • Periodo: 13 maggio-9 giugno
  • Cosa simboleggia: purezza, introspezione, intuizione. Rimedio contro le fatture delle streghe.
  • Il carattere della persona: in età giovanile appare chiusa in sé stessa, quasi scontrosa, ma divenuta adulta ama la compagnia e si apre al mondo dimostrando una notevole empatia, derivante dalla consapevolezza di sé e degli altri. Un po’ lenta nella maturazione, in ogni fase della vita difficilmente si scompone di fronte agli avvenimenti mantenendo una buona dose di calma.
  • Com’è e come si coltiva: cespuglio o piccolo albero a crescita lenta fino a 8-12 m d’altezza. I rami hanno spine rade. Le foglie sono intere alla base, con tre lobi. I fiori sono odorosi, bianchi, in infiorescenze a corimbo, tra maggio e giugno. I frutti, di colore rosso, maturano a metà di settembree sono commestibili. Preferisce terreni asciutti e posizioni soleggiate. È tra le specie attaccate dal colpo di fuoco batterico (Erwinia amylovora).

Quercia – Duir - D

Rovere (quercia) calendario celtico
Rovere (quercia)
  • Periodo: 10 giugno-7 luglio (tranne 21-24 giugno)
  • Cosa simboleggia: potere, energia, saggezza, sopravvivenza, comunicazione tra il mondo terreno e quello celeste.
  • Il carattere della persona: concreta e affidabile, si può sempre contare su di lei. Non è però un fulmine nel capire al volo le persone o nell’accorgersi delle situazioni: chi le sta accanto deve armarsi di pazienza. Testarda e tenace, solo in età adulta acquisisce una certa sensibilità che permette di evitare gli scontri, ma difficilmente recede dalle proprie posizioni.
  • Com’è e come si coltiva: la rovere (Quercus petraea) raggiunge i 40 m d’altezza, con chioma espansa, data da foglie a margine lobato. I fiori, maschili e femminili, sono insignificanti; ne deriva una ghianda oblunga, lucente. Ama suoli leggermente acidi. Resiste ai geli alpini e al caldo estivo. Preferisce un’esposizione soleggiata. Al momento dell’impianto, è bene pensare allo sviluppo che si protrarrà per oltre un secolo.

Agrifoglio – Tinne - T

Agrifoglio calendario celtico
Agrifoglio
  • Periodo: 8 luglio-4 agosto
  • Cosa simboleggia: lunga vita, beneaugurante.
  • Il carattere della persona: facilmente permalosa e tendenzialmente incostante, si fa perdonare con la grande generosità d’animo e con una certa sensibilità nei confronti degli altri. Tende a prendere di petto le persone e gli accadimenti e va “maneggiata con prudenza”. Difficilmente la vita le procura gravi danni e, quando succede, dopo una breve riflessione reagisce con prontezza.
  • Com’è e come si coltiva: l'agrifoglio è un arbusto o piccolo albero (entro i 10 m d’altezza), con foglie persistenti, coriacee, spinose, lucide. Pianta dioica, ha fiori di piccole dimensioni, bianco-rossi o candidi, in aprile-maggio. Le rosse drupe maturano in inverno e attirano gli uccelli. Tollera il gelo e il caldo intenso, l’inquinamento, ogni tipo di terreno (ma preferisce suoli leggermente acidi) e di esposizione (al sole si avranno più bacche).

Nocciolo – Coll - C

Nocciolo calendario celtico
Nocciolo
  • Periodo: 5 agosto-1° settembre
  • Cosa simboleggia: saggezza, meditazione, intuizione. Consumare nocciole procurava la conoscenza delle arti e delle scienze.
  • Il carattere della persona: lungimirante e precisa, è sempre un passo avanti agli altri, a volte un po’ troppo, tanto da ritrovarsi da sola, condizione che aborre se non è voluta. Quando desidera la solitudine, affronta lunghi viaggi interiori che aumentano la conoscenza di se stessa. Questo dualismo la rende un po’ antipatica agli occhi di chi è superficiale e non sa riconoscerne la (distaccata) dedizione agli altri.
  • Com’è e come si coltiva: il nocciolo è un arbusto o piccolo albero caducifoglio, alto al massimo 6 m e largo 4, con foglie ovali-cuoriformi o tondeggianti e fiori monoici insignificanti fra gennaio e febbraio. Ne derivano frutti a ghianda. Resiste al gelo (fino a –25 °C), anche se preferisce un clima mite e piovoso, in posizioni poco ventose e soleggiate. Ama terreni freschi, profondi, soffici, calcarei, drenati. Non va potato. Devono essere eliminati i polloni basali.

Vite – Muin - M

Vite calendario celtico
Vite
  • Periodo: 2 settembre-29 settembre (tranne 23 settembre)
  • Cosa simboleggia: sacra a Dioniso/Bacco, dona una bevanda mistica, il vino, che procura benessere e conoscenza.
  • Il carattere della persona: di grande vitalità e curiosità, tende (a volte ostinatamente) alla ricerca della felicità che ama condividere con chi le sta attorno. La compagnia è fondamentale, anche se può adattarsi alle situazioni più infelici, sempre sorretta da un incrollabile ottimismo. Può apparire un po’ superficiale e talvolta è rinunciataria di fronte a eventi di poco conto.
  • Com’è e come si coltiva: la vite è un arbusto sarmentoso dai lunghi (fino a 8 m) tralci che vanno potati periodicamente in marzo e indirizzati sui supporti. Si sceglie il portainnesto in base alle analisi del terreno disponibile. È bene praticare il diradamento dei grappoli ed eventualmente anche dei pampini. In autunno e primavera va concimato con prodotti organici.

Edera – Gort - G

Edera calendario celtico
Edera
  • Periodo: 30 settembre-27 ottobre
  • Cosa simboleggia: durata del tempo, risorse interiori, ricerca di sé.
  • Il carattere della persona: matura lentamente e impiega tutto l’arco della vita per impadronirsene, un tassello alla volta, fino a tendere, in vecchiaia, all’imperturbabilità qualunque cosa accada. Sa accontentarsi ma è tenace nel perseguire l’obiettivo, salvo cambiarlo in corsa se diventa irrealizzabile. Duttile e facilmente adattabile, è vulnerabile solo nella prima parte della vita. La sensibilità verso il prossimo (empatia) cresce con l’età.
  • Com’è e come si coltiva: l'edera è una rampicante dai lunghi tralci (oltre 10 m) dotati di microventose che si attaccano al supporto, e di foglie a 3 o 5 lobi o romboidali. I fiori, verdi, compaiono dopo i 10 anni d’età; ne derivano bacche nere, velenose per l’uomo ma non per gli uccelli. Va controllata nella crescita mediante potature anche energiche. Preferisce l’ombra e un terreno fresco e profondo.

Tiglio – Peith - P

Tiglio calendario celtico
Tiglio
  • Periodo: 28 ottobre-24 novembre
  • Cosa simboleggia: giustizia.
  • Il carattere della persona: serena, equilibrata, accogliente, fedele e altruista, non ama gli imprevisti che la rendono pigra e gli autoritarismi che fanno emergere una scontrosità latente. Ama la libertà di azione e di pensiero e può essere molto ambiziosa e determinata, ma le sue azioni sono sempre improntate all’onestà e lealtà. Con le persone care è capace di grande dolcezza, ma non è particolarmente sensibile.
  • Com’è e come si coltiva: il tiglio è un albero di grandi dimensioni (fino a 35 m d’altezza e 20 m di diametro), a crescita lenta, molto longevo. Le foglie sono grandi, ovato-cordate con apice acuminato e margine dentato. In maggio-giugno produce fiori bianco-giallastri, piccoli, profumatissimi, che attirano le api. Tollera temperature rigide ed estati calde, ma non i venti forti che lacerano le foglie e quelli salsi. Desidera esposizioni soleggiate. Il suolo preferito è profondo, fresco e fertile. Vanno sempre eliminati i polloni basali.

Sambuco – Ruis - R

Sambuco calendario celtico
Sambuco
  • Periodo: 25 novembre-22 dicembre
  • Cosa simboleggia: vita, rigenerazione, morte. Dai rami si ricavava un flauto il cui suono proteggeva dagli incantesimi delle streghe. Chiude l’anno solare, fatto di 13 mesi di 28 giorni, per un totale di 364 giorni.
  • Il carattere della persona: molto intuitiva fin da piccola, capisce al volo le persone e le situazioni, valutando rapidamente come agire (a volte un po’ troppo impulsivamente). Ben calata nella realtà, difficilmente viene abbattuta dalle vicende della vita, che la scompongono solo in apparenza. Per questo atteggiamento può apparire superficiale agli occhi di chi non la conosce bene.
  • Com’è e come si coltiva: il sambuco è un arbusto o piccolo albero di odore sgradevole se strofinato, alto fino a 8 m. Le foglie sono composte di foglioline seghettate. Le false ombrelle fioriscono in aprile-giugno e sono profumatissime; in agosto ne derivano bacche nero-violacee, lucide, commestibili. Tollera fino a –25 °C, i venti gelidi e il caldo. Va collocato in pieno sole e si adatta a qualunque terreno, purché ricco e umido. Va annaffiato nelle estati secche, concimato ogni anno con sostanza organica in autunno, quando va anche potato.

Tasso – Idho - I

Tasso calendario celtico
Tasso
  • Periodo: 23 dicembre
  • Cosa simboleggia: il 23 dicembre, vigilia del solstizio d’inverno (vedi oltre), era un giorno nefasto perché moriva l’anno; perciò era rappresentato dal tasso, l’albero della Morte. I è la lettera che chiude l’anno, tutto di consonanti, e dà inizio alle vocali.
  • Il carattere della persona: riservata e introspettiva, ma molto determinata e con le idee ben chiare fin da piccola. Leale, non tollera le falsità e le ingiustizie. Difficile da conquistare perché diffidente, una volta trovata la chiave, fatta di coerenza e rigore, si scioglie in una grande dolcezza, sensibilità, affidabilità e perfino iperprotettività.
  • Com’è e come si coltiva: il tasso ha crescita molto lenta (ma vive fino a 2.000 anni) e si alleva ad albero (fino a 20 m d’altezza) o ad arbusto (anche in siepi). La chioma piramidale, di colore verde cupo, è data da aghi morbidi e piatti. Specie dioica, fiorisce in marzo. In settembre la pianta femmina porta frutti composti da un involucro carnoso rosso (arillo) al cui centro c’è un grosso seme nero. Tutta la pianta è molto velenosa tranne l’arillo. Non teme il gelo né il caldo intenso; è sconsigliato sulle coste. Desidera un substrato fertile, profondo e fresco, ben drenato. L’esposizione è indifferente. Insensibile alle potature.

Abete rosso – Ailm - A

Abete rosso calendario celtico
Abete rosso
  • Periodo: 24 dicembre
  • Cosa simboleggia: il 24 dicembre, giorno del solstizio, della rinascita del Sole, e celebrazione del Natale del Bambino Divino, era presieduto dall’abete rosso, l’albero del Parto e della Nascita. A è la lettera che apre l’anno.
  • Il carattere della persona: schiva e impenetrabile, molto razionale e poco sognatrice, pratica e coerente, non influenzabile dalle persone e dagli eventi. Lenta ad agire, ottiene in genere ciò che desidera, altrimenti non intraprende nemmeno i primi passi verso obiettivi considerati inutili. Se si accetta la riservatezza che la contraddistingue, sarà una compagna fedele e di lunga durata attraverso le tappe della vita.
  • Com’è e come si coltiva: l'abete rosso è un'aghifoglia dallo sviluppo rapido e imponente (20 m d’altezza e 6 m di diametro). L’apparato radicale può smuovere i manufatti. Va posizionato a sufficiente distanza da essi, in base alla dimensione da adulto: non sopporta le potature. Predilige climi freddi e suoli leggermente acidi, oltre che profondi e freschi.

Ginestra – Onn - O

Ginestra dei carbonai calendario celtico
Ginestra dei carbonai
  • Periodo: 21 marzo, equinozio di primavera
  • Cosa simboleggia: nobiltà, autorità.
  • Il carattere della persona: elegante e coinvolgente, brillante e piacevole, ama porsi al centro dell’attenzione, che sa catturare con facilità, e detesta la solitudine. Si lascia scivolare addosso le vicissitudini della vita e, quando la colpiscono troppo duramente, sa venirne fuori con un’energia insospettabile, data l’apparenza fragile con cui si pone. Rimane pervicacemente attaccata a ciò che le interessa veramente e combatte per ottenerlo. Persona amabile ma non sempre affidabile.
  • Com’è e come si coltiva: lo Spartium junceum è un arbusto caducifoglio, alto fino a 1 m, con foglie strette e piccole, e fiori piccoli, numerosissimi, color giallo oro, in maggio-giugno. Desidera un’esposizione soleggiata. Tollera il freddo fino a 0 °C, il caldo intenso e il vento, anche salmastro. Gradisce un terreno fertile e ben drenato.

Erica – Ura - U

Erica carnea calendario celtico
Erica carnea
  • Periodo: 21-24 giugno, solstizio d’estate
  • Cosa simboleggia: allontana la negatività e il malocchio.
  • Il carattere della persona: umile e discreta, a volte appare scostante, ma semplicemente non vuole invadere la sfera altrui. Grande osservatrice, dotata di enorme sensibilità, preferisce agire in silenzio per il bene altrui prima che proprio. Integerrima e rigorosa, si apre solo con persone oneste e generose. Intuisce rapidamente le situazioni e le affronta senza esitazioni.
  • Com’è e come si coltivaErica carnea è un suffrutice alto e largo fino a 40 cm, con foglie coriacee, aghiformi, piccole, e fiori numerosissimi, rosa, in aprile-maggio. A mezz’ombra si favorisce sia la fioritura sia la sopravvivenza in estate. Non tollera il caldo. Necessita di un terreno acido, torboso, fertile, umido e sempre ben drenato. Non sopporta substrati calcarei.

Pioppo bianco – Eadha - E

Pioppo bianco calendario celtico
Pioppo bianco
  • Periodo: 23 settembre, equinozio d’autunno
  • Cosa simboleggia: sopravvivenza dopo la morte, continuità.
  • Il carattere della persona: allegra ed esuberante in giovane età, si calma con la maturità, per raggiungere una certa saggezza in vecchiaia. Grazie all’intelligenza molto viva, capta le situazioni, ma è poco attrezzata a sopportare gli urti della vita, che solo in tarda età le fanno meno male. Persona molto piacevole, va però indirizzata verso la riflessione e l’introspezione, senza farle perdere l’istintività e la leggerezza che la contraddistingue.
  • Com’è e come si coltiva: il pioppo bianco tocca i 35 m, ha fusto robusto con corteccia liscia e bianca che successivamente, con l’età, si fessura in spaccature nere caratteristiche. La chioma è arrotondata, formata da foglie rotondo-ovate o palmate lobate, con pagina inferiore bianca. Non teme il caldo né il freddo. Ama il sole ma vive anche a mezz’ombra. Preferisce suoli umidi, profondi, freschi. Necessita di acqua in estate. Ha crescita molto rapida, ma è piuttosto longevo. Tollera l’inquinamento urbano e le potature.

Chi erano i Celti?

calendario celtico
Cartina che mostra l'espansione dei Celti nel I millennio a.C.
  • I Celti erano una popolazione localizzata nell’Europa centro-occidentale e in Gran Bretagna fin dall’età del Ferro (XII sec. a.C.) e sino al 400 d.C. Di loro ci sono pervenuti pochissimi documenti scritti, ma abbiamo un buon numero di descrizioni di epoca romana.
  • Vivevano in piccoli villaggi guidati dal capo guerriero. L’altro riferimento di ogni piccola comunità erano i Druidi, sacerdoti che avevano il compito di osservare il mondo naturale circostante traendone punti di riferimento e interpretazioni degli eventi.
  • In particolare, i Druidi furono grandi osservatori del mondo celeste e di quello vegetale, tanto da poter suddividere il percorso del sole in settori a ognuno dei quali assegnarono un albero che, per le sue caratteristiche meglio si confaceva a quel periodo dell’anno.
  • La loro venerazione nei confronti degli alberi si espresse anche attraverso la creazione di un alfabeto a loro legato, un linguaggio muto che utilizzava solo le articolazioni delle dita (non solo era proibita la scrittura, ma anche la divulgazione della conoscenza, consentita solo ai Druidi). Questo linguaggio costituiva un sistema mnemonico essenziale in una civiltà solo orale come quella celtica, perché riuniva nella forma più sintetica il massimo delle conoscenze dell’epoca premettendo di tramandarle.
  • Nacque così il Calendario degli alberi, che interconnetteva quattro serie: gli alberi, i mesi dell’anno, le lettere e gli dei a cui ciascun albero, periodo e lettera era legato. Questo calendario rappresentava la sostanza dell’Ogham, la conoscenza iniziatica a cui presiedeva il dio Ogmios, che tutto aveva inventato e tutto sapeva.
  • Fu l’irlandese Robert Graves, mitografo studioso di antiche civiltà, a dimostrare, nel libro del 1948 La dea bianca sulla grammatica del mito, la corrispondenza tra il Calendario degli alberi e le 13 consonanti i cui nomi si trovano ancora oggi nell’alfabeto irlandese dei nomi d’albero. In questo articolo riportiamo appunto il Calendario e relative corrispondenze ricostruite da Graves.

Come funzionava il Calendario celtico

calendario celtico
La festa di Halloween deriva dalla celtica Samhain, la festa di fuoco che celebrava l’ingresso nell’inverno.
  • Abbiamo notizie del calendario celtico attraverso il Calendario di Coligny, ritrovato in Francia nel 1897: risale al I sec. d.C. ed è costituito da frammenti di bronzo incisi dalla cui analisi lo studioso J. Monard ipotizzò che fosse un autentico calendario druidico lunisolare.
  • Il calendario celtico iniziava con il primo giorno di novembre, quando si apriva Samhain (il primo trimestre), seguiva Oimelc o Imbolc (dal 1° febbraio), Beltain (dal 1° maggio) e Lughnasadh (dal 1° agosto). Grande importanza avevano i solstizi e gli equinozi, che segnavano il percorso del sole.
  • Ancora più importanti erano tuttavia le feste lunari, o feste di fuoco, tra cui Samhain (31 ottobre-1 novembre) e Beltain (30 aprile-1° maggio) che segnavano la divisione dell’anno in due parti, rispettivamente quella oscura (inverno) e quella luminosa (estate). Oimelc (31 gennaio-1° febbraio) indicava l’allontanamento dal cuore dell’inverno e la ripresa della fertilità femminile, mentre Lughnasadh (31 luglio-1° agosto) sottolineava la riunione dei clan dopo le fatiche venatorie estive.
  • Ogni mese durava 29 o 30 giorni: nel primo caso il mese era “infausto” e nel secondo “fausto”. Come tutti i calendari lunisolari, anche quello celtico era costretto a un’aggiunta periodica (due volte ogni cinque anni) di un tredicesimo mese (chiamato “intercalare”) all’anno di 12, per mantenere i mesi lunari sostanzialmente sincronizzati con le quattro stagioni dell’anno solare.
  • Le giornate incominciavano al tramonto e terminavano in quello successivo: le feste venivano celebrate a partire dalla notte precedente, quindi – secondo la nostra scansione del giorno – dalla vigilia dell’effettiva giornata di festa. Un particolare che è stato assimilato dalla religione cristiana, per esempio con la notte della vigilia di Natale, il 24 dicembre.
Calendario celtico, a ciascuno il suo albero - Ultima modifica: 2020-01-01T07:07:56+01:00 da Elena Tibiletti