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Coltivare un arancio in giardino è una prerogativa solo delle regioni più calde del nostro Paese.
Coltivare un arancio in giardino è possibile solo nelle zone più calde d'Italia, mentre nel Nord è possibile allevarlo in vaso

A differenza del limone, facilmente coltivabile anche in vaso in tutto il Nord Italia perché sopporta temperature più basse, l'arancio è più sensibile al freddo e, di conseguenza, nel Nord Italia si può allevare in vaso solo nelle zone meno fredde, come quelle dei grandi laghi e, naturalmente, sulla Riviera Ligure e le coste alto-tirreniche.

Com'è fatto l'arancio

L'arancio (Citrus sinensis) è un albero sempreverde alto fino a 10 m, con tronco ramificato in 3-4 branche principali. I rami presentano una spina all’ascella delle foglie. Le foglie sono ovali, oblunghe, cuoiose, color verde scuro. I fiori (“zagare”) sono candidi, formati da 5 sepali e 5 petali. La fioritura è variabile da febbraio-marzo all’estate, così come varia la maturazione dei frutti, dall’autunno alla primavera dell’anno successivo.

Il frutto è una bacca chiamata “esperidio” con una buccia sottile di colore arancione; un’albedo spugnosa e bianca, una polpa con gli spicchi separati da setti. In base al colore della polpa si distinguono arance bionde e arance rosse o sanguigne (pigmentate). In base all’epoca di maturazione i frutti si classificano anche in precoci, medi e tardivi.

Il colore della buccia delle arance, oltre che dalle caratteristiche varietali, è invece influenzato dalle condizioni di terreno, di clima e di coltivazione: in generale, i terreni tendenzialmente pesanti, preferibilmente con una buona quantità di calcare, favoriscono una colorazione più accentuata della buccia, che risulterà di un bell'arancione brillante.

Tra le varietà bionde di arance si consigliano Belladonna, Biondo Comune, Ovale Calabrese e Vaniglia (se piace il retrogusto); tra le cultivar rosse, Moro, Sanguinello comune e Tarocco.

Come coltivarlo

  • I portainnesti i più diffusi per l'arancio sono l’arancio amaro (Citrus aurantium), su terreni sciolti, sabbioso-limosi e appena argillosi, con buona resistenza al gelo, per piante con vigore da moderato ad alto; il limone volkameriano (C. volkameriana), su terreni sciolti o sabbiosi, con buona resistenza al gelo, per frutti di pezzatura grande, abbondanti ma di qualità modesta; l’arancio trifogliato (CitrusPoncirus trifoliata), su terreni di medio impasto, non calcarei, resistente alle gelate, con buona produzione per quantità e qualità, perfetto per la coltivazione in vaso.
  • Vive in piena terra tutto l’anno solo in Liguria, Campania, Calabria e Sicilia. Al Nord in inverno va coltivato in vaso da proteggere in un'apposita serra, chiamata "aranciera", dotata di vetri mobili che vengono tolti durante la bella stagione. Non sopporta il freddo (minima invernale +5 °C con terra asciutta), ha bisogno di un clima mite e poco variabile nell'anno. I venti persistenti possono provocare gravi danni. Eventualmente potete prevedere adeguati dispositivi frangivento vivi (fico d'India, pino marittimo, bambù ecc.) o artificiali (graticciati, reti ad assorbimento ecc.).
  • Non tollera i suoli molto argillosi né quelli troppo calcarei. La posizione deve essere ben soleggiata.
  • Il periodo migliore per l’impianto è l’inizio della primavera. La buca d’impianto va concimata con letame o altro concime organico cui si aggiungono solfato ammonico, perfosfato minerale e solfato potassico. Mantenete fuori terra il punto d'innesto. Le distanze d'impianto devono essere di almeno 4 m sulla fila e tra le file.
  • L'irrigazione è fondamentale, altrimenti le piante crescono poco, non fioriscono, i frutticini cadono o, se si sviluppano, restano piccoli: nelle zone di coltivazione si comincia all'inizio di maggio e si protrae sino a fine settembre-ottobre.
  • La concimazione con sostanza organica va ripetuta ogni due-tre anni; a cadenza annuale bisogna fornire un concime chimico, con azoto, fosforo e potassio, in autunno-inverno.
  • La forma di allevamento tradizionale è il globo a chioma piena, impalcato bassa a 20-30 cm sopra l’innesto; si parte da una pianta già impalcata alla base con 3-4 branche, inclinate di 60° rispetto alla verticale, simmetriche e con punti di inserzione distanti circa 10-15 cm uno dall’altro.
  • La potatura si esegue in primavera-estate a cadenza poliennale. Non bisogna alterare il rapporto tra vegetazione e produzione: tagli eccessivi favoriscono la vegetazione a scapito della fruttificazione. Ci si limita ad alleggerire la chioma eliminando i rami secchi, rotti o debilitati dopo che hanno già fiorito o quelli curvi verso il basso e si eliminano i numerosi germogli verticali che si sviluppano vigorosi e tendono a prendere il sopravvento sulle branche.
  • L’innesto a corona si utilizza su fusti o rami di grande diametro, anche per reinnestare piante la cui produttività è diminuita o per cambiare la varietà coltivata.
  • Si coltiva in vaso nel centro-Nord Italia, per ricoverarlo in serra fredda o in veranda d’inverno. Se innestata su arancio trifogliato, la pianta di arancio può vivere in un contenitore di diametro minimo 32 cm per arancio alto 60 cm. La concimazione deve essere più abbondante che in piena terra per ottenere frutti.

Malattie e parassiti dell'arancio

  • Fra le malattie fungine le più temibili sono il mal secco, la gommosi del colletto, il marciume pedale e i marciumi delle radici, la carie del legno, l’allupatura o marciume bruno che interessa il frutto.
  • Tra gli insetti vanno controllati il tripide degli agrumi, la mosca fioccosa, la cocciniglia cotonosa-solcata, il cotonello, la cocciniglia mezzo grano di pepe e altri tipi di cocciniglie, la tignola della zagara e la celidonia della zagara.
  • Molto gravi sono le parassitosi da acari, come l’acaro delle meraviglie, l’acaro rugginoso e i ragnetti rossi.
  • Infine, una nociva virosi di recente importazione è la tristeza.

La raccolta

Va effettuata quando i frutti hanno raggiunto un grado di maturazione sufficiente, perché le arance dolci non maturano dopo lo stacco dalla pianta. La raccolta viene attuata sia da terra sia con scale e i frutti, raccolti con l’aiuto di apposite forbici per non privarli della rosetta, vengono posti in cesti di plastica.

La conservazione casalinga può essere effettuata in ambienti freschi, asciutti e bui per un tempo variabile e comunque non superiore ai due mesi.

 

Ecco il nostro video tutorial sulla potatura del limone, che vi aiuterà anche per l'arancio:

 

Per approfondire

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Come piantare e curare il frutteto familiare
28874 - Ultima modifica: 2019-08-15T16:20:02+02:00 da Elena Tibiletti
Arancio in giardino, come coltivarlo - Ultima modifica: 2019-08-27T07:19:54+02:00 da Redazione GI