
Firenze si dice derivi il suo nome dai fiori, e in primis da quel fiore di «giaggiolo» (Iris florentina) che, fortemente diffuso nei terreni su cui sorse, costituì anche il suo stemma. Ma a legittimare la sua denominazione di città dei fiori è stata soprattutto la capacità dei suoi abitanti di dar vita a numerosi e ricchi giardini all’interno della città murata. Questo quarto volume de I giardini di Firenze inaugura la trilogia finale dedicata appunto ai giardini privati a partire da quelli del centro storico antico.
Angiolo Pucci in questo testo ricostruisce un panorama urbano di orti e giardini di una ricchezza attraverso al storia: quasi trecento episodi selezionati fra quelli più rilevanti e descritti con una particolare attenzione agli aspetti orticoli e giardinieri. Un patrimonio formatosi nei secoli passati grazie all’iniziativa di lungimiranti e appassionati proprietari e al magistero e alla cura di generazioni di tecnici giardinieri.
Un viaggio attraverso ricche collezioni di camelie, di orchidee, di conifere, di agrumi, di palme che rivelano un poco conosciuto e sorprendente volto verde del centro storico di Firenze.
Il volume è a cura di Mario Bencivenni e Massimo de Vico Fallani per la casa editrice Leo S. Olschki.